ANTICHI RACCONTI
La Grassazione (Loceri)
Correva voce che Michele Mulas nascondesse in casa "unu mou de marengas", uno starello di merenghi d'oro. La fama arrivò oltre il Gennargentu alimentando la cupidigia dei banditi. Per la festa di San Basilio si incontrarono Barbaricini ed Ogliastrini e misero in atto un piano per impadronirsi dell'oro. Nel mese di Agosto i Banditi si misero in viaggio, varcarono il passo di Correboi e si diressero verso l'Ogliastra facendo tappa negli ovili compiacenti, lungo il cammino la banda completava i suoi ranghi ed arrivò prima della fine di Agosto nel luogo delle operazioni. Si trattennero forse ad Arzana per la festa San Vincenzo. Qualche ora prima della mezzanotte del 1° settembre, posti due a guardia per ogni imprevisto in punto strategico, collocati al punto giusto gli addetti al blocco delle vie d'accesso ala casa di Michele Mulas, gli altri componenti del gruppo dei banditi iniziarono a sfondare porte e finestre con scuri e martelli. Il fragore svegliò tutto il paese, schioppettate partirono dalla casa assediata, rispondevano i banditi, dalle case vicine arrivarono pallottole in aiuto del Mulas. I banditi riuscirono a sfondare porte e finestre ed entrarono nella casa, cercarono invano il padrone senza riuscire a trovarlo, fracassarono i mobili, scavarono nei pavimenti e scrostarono i muri nella ricerca del tesoro. Amaramente delusi diedero il segnale di ritirata e scapparono, coperti dal rombo degli schioppi che provenivano da tutto il paese. Cessati gli spari la gente accorse alla casa di Michele Mulas, trovando morto il locerese Antonio Secci (forse il basista della banda, ucciso dai banditi) il bandito fonnese Salvatore Lai che mori il giorno dopo. Michele Mulas fu trovato più tardi ferito a morte sul tetto della casa, forse ucciso da quelli che sparavano verso la casa per dargli man forte.

Tratto dal libro di Flavio Cocco V. II
Dati realtivi alla storia dei paesi della Diocesi d'Ogliastra
Da pag. 81 a pag. 83